In questa guida spieghiamo come funzionano i robot per piscina.
Chiunque possegga una piscina sa che pulizia e manutenzione quotidiana sono fondamentali. Questo significa che si è costretti ogni giorno ad utilizzare spazzole, scope e aspiratori per il fondo, prima di potersi tuffare in piscina. Quando non si vedono galleggiare le foglie e l’acqua è sufficientemente trasparente, sei portato a pensare che sia pulita, anche se sai che non è vero. Infatti è proprio lo sporco invisibile il nemico numero uno, perché modifica i valori dell’acqua quanto basta a creare incrostazioni e origina la proliferazione di funghi, alghe e batteri.
Ma puoi risparmiarti la fatica, o ridurla notevolmente, se lasci che sia un robot a fare questo lavoro. Infatti, se acquisti un robot per pulire la piscina, guadagni tempo, risparmi fatica e ottieni ottimi risultati. Solo usando un robot riuscirai a pulirla e igienizzarla per intero in meno di un’ora. Ovviamente ti chiederai come funzioni il robot per pulire la piscina. La tua, in questo come in altri casi, è una domanda più che legittima, soprattutto perché per acquistarlo dovrai affrontare una spesa importante. A questo punto vediamo come funzionano i robot per pulire la piscina, iniziando dal capire cosa sono.
I robot per pulire la piscina sono dei macchinari impermeabili e abbastanza sofisticati, che servono ad aspirare lo sporco dal fondo e dalle pareti della piscina in totale autonomia. Il sistema di funzionamento può mostrare delle differenze anche importanti tra un modello e un altro, ma fondamentalmente si basa sulla presenza di alcuni elementi che sono comuni a tutti i robot. Vediamoli.
Il motore
Il motore del robot per piscina è il centro di questo utilissimo strumento. Il suo guscio è rivestito da una membrana impermeabile, spesso a doppio strato, e comanda due delle sue risorse più importanti, la bocchetta aspirante e il sistema di movimento. Ovviamente più il motore è potente, più è capace di risucchiare integralmente lo sporco e i detriti.
La bocchetta aspirante
La bocchetta aspirante passa su tutte le superfici, sia quelle del fondo che sulle pareti, esercitando una forza di aspirazione talmente forte da risucchiare acqua e detriti. La pompa ovviamente viene gestita dal motore centrale, anche se in alcuni modelli essa è dotata di un propulsore indipendente. In questo caso il motore centrale viene utilizzato solo per agevolare il sistema di spostamento. Quello che viene aspirato dalla bocchetta passa per un tubo che esce dalla vasca e finisce in un contenitore di raccolta dotato di un filtro.
Il sistema di movimento
Il sistema di movimento del robot per pulire la piscina è abbastanza complesso. Per iniziare, si basa su delle ruote gommate trazionate, in grado di sviluppare un grip molto efficace anche sulle piastrelle bagnate. Poi c’è un meccanismo di bilanciamento che permette alle ruote di affrontare ostacoli e di salire i gradini. Non tutte le piscine infatti hanno un piano inclinato liscio. Anzi in molte di esse le differenze di livello del fondale vengono realizzate con dei terrazzamenti graduali del tipo scala romana.
Il sistema di mappatura
Il sistema di mappatura è basato su un chip programmabile, che individua tutte le zone della piscina da percorrere. Questo programma è capace di muovere il robot in funzione di un disegno, che viene precaricato nella sua memoria. Si tratta di una caratteristica molto utile perché ti permette di indicargli le zone da pulire, quelle sulle quali insistere, perché sai che si sporcano più facilmente, e quelle eventualmente da evitare. Gli puoi anche segnalare degli ostacoli virtuali, che il robot riconosce e aggira automaticamente. I più sofisticati sono anche dotati di un applicativo, da installare sullo smartphone, con il quale è possibile gestirli da remoto. Però, trattandosi di una macchina elettrica che si muove sotto l’acqua, ti conviene restare nelle vicinanze per controllare che non si verifichi qualche inconveniente.
Il sistema di alimentazione
Il sistema di alimentazione è composto da un cavo impermeabile e un arrotola cavo, che serve a tenerlo in ordine quando il robot è fuori dall’acqua. La 220 Volt però non arriva direttamente al motore, ma attraversa un trasformatore, che in molti modelli viene collocato all’inizio del cavo, dalla parte della spina. Si tratta di un componente che si surriscalda parecchio e che è sempre bene tenere all’ombra. In alcuni modelli invece è montato dentro il guscio impermeabile del robot. Una posizione più fresca, ma meno agevole per l’eventuale manutenzione.
Il filtro
Anche il filtro in quasi tutti i modelli è collocato all’esterno, dentro il contenitore dei rifiuti e alla fine del tubo di risucchio. Nei modelli più avanzati è doppio, in modo da contenere sia i rifiuti più voluminosi, come alghe e foglie, sia la polvere e gli acari. Siccome l’acqua, una volta filtrata, viene rimessa nella vasca, è importante che il filtro sia capace anche di trattenere spore, funghi e batteri e igienizzare l’acqua. Ovviamente il filtro del robot per pulire la piscina va lavato regolarmente e i suoi filtri vanno sostituiti ogni volta che scadono.